lunedì 5 novembre 2007

Per i soldati i pidocchi erano un serio problema

Il nonno di Alessandro è stato mandato a combattere a Tripoli. Aveva imparato un trucco per liberarsi dai pidocchi…. (14)

Ho intervistato mio nonno che ha 87 anni e mi ha detto che nella seconda guerra mondiale ci fu una grande crisi economica, la chiusura delle fabbriche e la disoccupazione degli operai.
Molti uomini furono chiamati alle armi. Mio nonno fu mandato insieme ad altri italiani a Tripoli, in Africa, a combattere.
Molti di questi morirono e molte donne rimasero vedove e dovettero affrontare non poche difficoltà per riuscire ad andare avanti con i loro figli e con la miseria che li accompagnava.
Gli uomini fortunati che riuscirono a riabbracciare le proprie famiglie, dopo la guerra furono costretti ad emigrare e a lasciare di nuovo le loro famiglie per cercare un lavoro.
Mio nonno mi ha detto che di notte quando c’era il copri-fuoco la gente non poteva accendere la luce altrimenti venivano bombardati. Mio nonno ha ancora un vestito fatto con la stoffa di paracadute perché non c’era abbastanza stoffa.
Mio nonno ha avuto una grande infestazione di pidocchi. Se ci si voleva togliere i pidocchi, bisognava allungarsi sulla neve e grattarsi e, così, molti pidocchi si toglievano; ma la maggior parte dei pidocchi rimaneva sempre sul corpo.

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