domenica 11 novembre 2007

Seconda guerra mondiale: molti genitori costringono le loro figlie ad abbandonare la scuola per non essere importunate dai soldati

La nonna di Ruggero da bambina è stata costretta ad abbandonare la scuola perché c’erano in giro troppi soldati che avrebbero potuto importunarla… (9)

Mia nonna mi ha raccontato che a durante la IIa guerra mondiale era una bambina di nove anni e frequentava la IV elementare. Siccome la sua casa era distante dalla scuola e per arrivarci doveva camminare in mezzo ai convogli militari e a lunghe file di soldati, sua madre ha preferito non mandarla più a scuola anche perché un soldato una volta le aveva offerto dei biscotti.
Furono costretti a lasciare la loro casa che si trovava nel centro del paese per rifugiarsi in campagna da certi parenti perché le vie centrali venivano bombardate e non era sicuro viverci.
Erano giorni di grande paura e la gente veniva privata della propria libertà: ogni volta che suonavano le sirene dovevano correre nei rifugi antiaerei e c’era sempre la paura che uscendo non avrebbero ritrovato la propria casa , perché le bombe potevano distruggerla.
Da quando si erano rifugiati in campagna la vita era un po’ più tranquilla. Mia nonna non andava più a scuola e stava sempre in casa con sua madre mentre gli uomini di famiglia a volte si spostavano nelle campagne circostanti per scambiare le uova con la farina, oppure il latte con il riso, perché non era possibile andare in paese a fare la spesa e allora dovevano arrangiarsi facendo degli scambi.
Di tanto in tanto passavano truppe di soldati e gli uomini erano costretti a nascondersi per non essere reclutati a lavorare per i tedeschi, perché loro dicevano che li portavano via solo per un paio di giorni e poi invece li fucilavano. Infatti, in una casa poso distante avevano preso uno dei figli dei contadini che vi aiutavano dicendo che ne avevano bisogno per ripulire una strada dalle macerie e che appena finito sarebbe tornato. Invece quel ragazzo non fece più ritorno e dopo una ventina di giorni fu trovato morto: gli avevano sparato!...
In questo clima di terrore i giorni passavano molto lentamente, e tutti pregavano perché la guerra potesse finire al più presto.
Finalmente poi arrivarono gli americani e con loro la fine della guerra.
Mia nonna ricorda che i soldati tedeschi mentre si ritiravano, bombardavano le case dietro di loro per ritardare la marcia degli alleati, e ammazzavano anche la gente che trovavano per la strada, perché avevano perso e se la prendevano con tutti.
Poi c’erano gli americani che sfilavano per le strade e la gente si fermava e gli sbattevano le mani, loro buttavano delle tavolette di cioccolata e dei biscotti e i bambini che li raccoglievano li stringevano tra le mani ad erano felici perché per loro era come una benedizione, era la fine di un incubo.

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