giovedì 15 novembre 2007

Sfollati a Torino

Gli sfollati a Torino nei ricordi di nonno Guido (7)

Ero a Torino e avevo nove anni quando scoppiò la Seconda Guerra Mondiale. Vivevo in una famiglia di undici persone e ogni mattina avevo il compito di andare a comperare il pane per tutta la famiglia. Ogni volta che andavo il panettiere mi dava un pezzo di pane in più così lo mangiavo per la strada. Quando una persona finì il pane datogli, cercava sempre di mangiare quello di un altro. Quando sono cominciati i bombardamenti, mio padre siccome conosceva molto bene l’Italia, decise di venire in Abruzzo perché era un posto riparato e non molto bombardato, ma anche perché si trovava più cibo.
Il viaggio durò 2 giorni e ci furono molte difficoltà. Quando arrivammo ci stabilimmo a Francavilla. Dopo l’armistizio cominciò la guerra di liberazione. Francavilla fu bombardata, così fummo costretti a ritornare a Torino. Il viaggio di ritorno durò 33 giorni e fu molto faticoso. Quando arrivammo trovammo tutto distrutto e i tedeschi mi presero con molti altri ragazzi e mi portarono a costruire dei fossati per nascondere i cannoni. Siccome si accorsero che ero più piccolo egli altri, avevo dei privilegi: andare e venire in qualsiasi momento della giornata.

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