«Nel periodo di guerra non era facile trovare del cibo. Infatti era stato dato ad ogni componente della famiglia una tessera sugli alimenti in cui c’era scritto che ciascuno doveva ricevere una determinata razione di cibo. Visto che era molto difficile trovare da mangiare, spesso ero costretto ad andare a comperare dei viveri al mercato nero. Lì però il cibo costava molto, ad esempio 1 l. d’olio costava 1000 £, l’equivalente di due mesi di lavoro. Costretti da questa situazione, ce ne andammo in Abruzzo, anche perché era una regione lontana dalle mire della guerra. Ci trasferimmo a Francavilla e qui, fortunatamente, i viveri costavano meno. Un giorno, però, arrivarono i tedeschi a Vasto e bombardarono villette e case. Venuti a sapere di questa situazione, ce ne andammo. fu un viaggio lungo e faticoso. Gli inglesi avevano mitragliato le locomotive e interrotte tutte le vie di comunicazione. ci trasferimmo per un po’ di tempo da una famiglia di contadini. Dopo aver superato mille difficoltà riuscimmo a tornare a Torino ma, con nostra sorpresa, la trovammo distrutta e per di più mio fratello era stato ucciso. eh sì, la guerra non si dovrebbe fare mai perché è il popola che ne paga le conseguenze e solo pochi che si approfittano degli altri si arricchiscono.
Gli alunni della maestra Rina DESIDERIO hanno fatto ricerche sulla Prima e Seconda Guerra Mondiale intervistando i loro nonni... dal lontano 1989. Ora, questi scolari sono diventati adulti e il loro interessante lavoro potrà essere letto dai figli!
venerdì 16 novembre 2007
Fame in tempo di guerra
Racconta nonno Guido Russo che pativano tutti la fame in tempo di guerra, quando un litro d'olio costava due mesi di lavoro
«Nel periodo di guerra non era facile trovare del cibo. Infatti era stato dato ad ogni componente della famiglia una tessera sugli alimenti in cui c’era scritto che ciascuno doveva ricevere una determinata razione di cibo. Visto che era molto difficile trovare da mangiare, spesso ero costretto ad andare a comperare dei viveri al mercato nero. Lì però il cibo costava molto, ad esempio 1 l. d’olio costava 1000 £, l’equivalente di due mesi di lavoro. Costretti da questa situazione, ce ne andammo in Abruzzo, anche perché era una regione lontana dalle mire della guerra. Ci trasferimmo a Francavilla e qui, fortunatamente, i viveri costavano meno. Un giorno, però, arrivarono i tedeschi a Vasto e bombardarono villette e case. Venuti a sapere di questa situazione, ce ne andammo. fu un viaggio lungo e faticoso. Gli inglesi avevano mitragliato le locomotive e interrotte tutte le vie di comunicazione. ci trasferimmo per un po’ di tempo da una famiglia di contadini. Dopo aver superato mille difficoltà riuscimmo a tornare a Torino ma, con nostra sorpresa, la trovammo distrutta e per di più mio fratello era stato ucciso. eh sì, la guerra non si dovrebbe fare mai perché è il popola che ne paga le conseguenze e solo pochi che si approfittano degli altri si arricchiscono.
«Nel periodo di guerra non era facile trovare del cibo. Infatti era stato dato ad ogni componente della famiglia una tessera sugli alimenti in cui c’era scritto che ciascuno doveva ricevere una determinata razione di cibo. Visto che era molto difficile trovare da mangiare, spesso ero costretto ad andare a comperare dei viveri al mercato nero. Lì però il cibo costava molto, ad esempio 1 l. d’olio costava 1000 £, l’equivalente di due mesi di lavoro. Costretti da questa situazione, ce ne andammo in Abruzzo, anche perché era una regione lontana dalle mire della guerra. Ci trasferimmo a Francavilla e qui, fortunatamente, i viveri costavano meno. Un giorno, però, arrivarono i tedeschi a Vasto e bombardarono villette e case. Venuti a sapere di questa situazione, ce ne andammo. fu un viaggio lungo e faticoso. Gli inglesi avevano mitragliato le locomotive e interrotte tutte le vie di comunicazione. ci trasferimmo per un po’ di tempo da una famiglia di contadini. Dopo aver superato mille difficoltà riuscimmo a tornare a Torino ma, con nostra sorpresa, la trovammo distrutta e per di più mio fratello era stato ucciso. eh sì, la guerra non si dovrebbe fare mai perché è il popola che ne paga le conseguenze e solo pochi che si approfittano degli altri si arricchiscono.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
1 commento:
Dopo il punto ci vuole la maiuscola
Posta un commento